Si celebra nel 2019, i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci. Pittore, inventore, ingegnere, scientifico, umanistico, filosofo, e per molto un spirito universale che affascina ancora 500 anni dopo. Tra il ‘400 e il ‘500, illustra, ed incarna il Rinascimento, con le sue avanzate nel campo artistico ma anche nelle scienze e, innanzitutto, nell’approccio scientifico.
Leonardo di ser Piero, detto Leonardo da Vinci, nasce il 15 aprile 1452 a Vinci, in Toscana, degli amori illegittimi di un notaio, ser Piero, e di una contadina. Dopo un’educazione scolastica diversificata, comincia la sua vita di adulto come pittore nella Bottega di Verrocchio a Firenze, cinto dei più grandi artisti dell’epoca come Botticelli e Perugino, il futuro maestro di Raffaello. Leonardo lascia il suo maestro a 26 anni, dopo aver acquistato già una bella reputazione di artista pittore.
Giudicato per sodomia, si esilia nel 1476 per tornare solamente nel 1478 però, non riesce ad ottenere la reputazione che stima meritare. Bisogna dire che Leonardo aveva una spiacevole tendenza a non finire ciò che intraprendeva. Indispettito, parte nel 1482 a Milano, dove spera ottenere le buone grazie del duca Ludovico il More.
Vergine delle rocce, Leonardo da Vinci, 1483-1386. Musée du Louvre.
Non è come pittore che Leonardo era allora celebre, ma come organizzatore di feste. Là, spiega tutto il suo genio di inventore per sviluppare macchine e mettere in opera degli spettacoli come nessuno ne aveva visto.
A Milano, Leonardo da Vinci dipinge la Vergine delle Rocce, il primo dei suoi capolavori. Ludovico chiede poi a Leonardo di dipingere l’Ultima Cena per il refettorio del monastero Santa Maria delle Grazie. L’opera ottenne un successo generale, ma qualche anni più tardi, comincia a deteriorarsi, vittima dell’umidità e delle tecniche troppo innovative che il pittore ha tenuto ad adoperare.
Ultima Cena, Leonardo da Vinci, 1495. Santa Maria delle Grazie, Milano
Nel 1499, il re Louis XII invade il milanese e depone Ludovico. Incontra Leonardo da Vinci da cui la celebrità superava le frontiere dell’Italia fin da ora, e gli commissiona un ritratto di Sant’Anna, madre della Vergine, per onorare sua sposa Anne di Bretagna che gli ha appena dato una figlia. Il pittore lavora su quest’opera fino alla sua morte, quasi vent’anni più tardi, portando alla perfezione la tecnica dello sfumato¹ di cui è il padrone ineguagliato…
Sant’ Anne, Leonardo da Vinci, 1503-1519. Musée du Louvre
Negli anni 1500, torna a Firenze e partecipa a lavori idraulici. Ma la pittura è sempre al centro della sua opera e nel 1503 inizia il Ritratto di Monna Lisa che diventerà La Gioconda, un quadro che non lo lascerà mai. A quest’epoca, Leonardo è appassionato di scienze, studia la matematica, l’anatomia animale ed umana, così come il volo degli uccelli.
Mona Lisa, Leonardo da Vinci, 1503. Musée du Louvre
Tra il 1508 e il 1510, realizza parecchi studi che saranno riuniti in un documento unico, il Codex Leicester. Questo lavoro di 72 pagine studia il movimento dell’acqua dei fiumi e l’erosione che ne risulta e si interessa alla luce emessa dalla Luna.
Estratto dal Codex Leicester, 1508-1510. Biblioteca privata di Bill Gates
Leonardo vive i suoi ultimi anni italiani a Roma, al servizio dei Medici che dirigono quasi il paese e che hanno sempre protetto l’artista. Ma la concorrenza con Raffaello e Michelangelo, stelle ascendenti della pittura e della scultura, diventa dura. Nel 1515 con la battaglia di Marignan, Francesco I ottene il paese milanese e invita Leonardo a venire lavorare in Francia. L’anno dopo, l’artista si installa al Clos-Lucé, ad un centinaia di metri del castello di Amboise. Suscita l’ammirazione del re che gli acquista La Gioconda, e lo lascia libero di ” fare ciò che vuole.” Svantaggiato della mano dritta pero, Leonardo non può dipingere cosi tanto, ma organizza alcune belle feste per il suo protettore, abbozza il piano del futuro castello di Chambord, getta i piani di una nuova capitale reale prima di morire di malattia nel 1519.
La morte di Leonardo da Vinci, Jean-Auguste Dominique Ingres, 1818. Musée du Petit Palais, Paris
Per il suo genio, Leonardo da Vinci simboleggia il Rinascimento italiano. Tuttavia, non ha ricevuto una formazione spinta, non leggeva né il greco né il latino e conosce male le opere antiche.
Si contano intorno ad una ventina i quadri che gli sono stati attribuiti con certezza e cinque di essi sono al Louvre: La Vergine delle Rocce, San Giovanni Battista, Sant’Anna, La Gioconda, il Ritratto di Dama o detto belle ferronnière. Del resto, nell’autunno 2019, il Museo del Louvre organizzerà un’esposizione eccezionale dedicata a Leonardo da Vinci per i 500 anni delle sua morte. Un corpus di opera unica che solo il museo del Louvre poteva riunire, in supplemento dei suoi fondi eccezionali di quadri e disegni del padrone italiano.